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Morte improvvisa giovanile - qualche speranza da un recente studio

Sono giovani e apparentemente sani. Eppure muoiono per morte cardiaca improvvisa. Un evento drammatico che colpisce ogni anno oltre mille under 35, ed otto donne su 100mila tra i 30 ed i 45 anni. Una morte causata da difetti congeniti e malattie genetiche del cuore che potrebbero essere scoperti con un semplice Ecg. Tra le principali cause:

  • la sindrome del QT lungo (LQTS),
  • la sindrome del QT corto,
  • la sindrome di Brugada,
  • la cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro
  • la cardiomiopatia ipertrofica,
  • le anomalie congenite delle coronarie,
  • le miocarditi.
In un recente studio italiano pubblicato su Circulation sono emerse le alterazioni esistenti in pazienti affetti da cardiomiopatia ipertrofica, la patologia che più di tutte può causare la morte improvvisa in persone giovani. In loro lo spessore del tessuto cardiaco, soprattutto quello del ventricolo sinistro, è decisamente superiore, a scapito della cavità ventricolare che si rimpicciolisce, rendendo così il flusso sanguigno più difficoltoso. Da qui, la possibilità di arresto cardiorespiratorio. Il team di ricerca, dopo avere prelevato, tramite miectomia chirurgica, dei campioni di tessuto a 26 pazienti tutti sintomatici, ha identificato nell’eccesso di una corrente di membrana, la corrente tardiva del sodio, la fonte dell’alterazione nelle cellule dei cuori ipertrofici. Scoperta la causa, i ricercatori hanno, quindi, cercato di scoprire quale potesse essere l’antidoto, trovandolo in un bloccante selettivo di questa specifica corrente, la ranolazina. Utilizzando il farmaco, la funzionalità delle cellule malate è subito migliorata, tant’è che la sperimentazione clinica sui pazienti è già stata avviata, attraverso uno studio clinico internazionale.