Studi recenti su ampie popolazioni di atle-ti <35 anni hanno confutato l’idea tradizionale che le onde T invertite siano modificazioni comuni e correlate all’allenamento. La presenza di inversione delle onde T nell’atleta è un segno non specifico ma di allarme per la possibile presenza di una patologia cardiovascolare a rischio di morte improvvisa durante sport.
Raccomandazione: l’inversione delle onde T ≥2 mm in almeno 2 derivazioni adiacenti è raramente presente all’ECG di atleti sani mentre rappresenta una frequente alterazione nei pazienti affetti da cardiomiopatia. Le onde T invertite possono rappresentare l’unico segno di una patologia ereditaria del muscolo cardiaco anche in assenza di sintomi e prima ancora che alterazioni strutturali siano apprezzabili con le metodiche di imaging. Pertanto, non si dovrebbe arrivare alla conclusione che l’inversione delle onde T sia secondaria all’adattamento del cuore all’esercizio prima di aver escluso mediante uno approfondito studio clinico, comprensivo di screening familiare ed eventuali indagini genetiche molecolari, la presenza di una malattia cardiovascolare ereditaria. A questo proposito, gli atleti con persistenza dopo la pubertà di onde T invertite nelle derivazioni precordiali destre dovrebbero essere sottoposti a studio clinico ed ecocardiografico per escludere una cardiomiopatia sottostante.